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rio Servi Dei, cuius auctoritas et vis iuridica a Congregatione de Causis Sanc-
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della Sacra Scrittura, in modo che questa ne sia realmente l'anima e il
cuore.3
Ma il teologo non deve dimenticare di essere anche colui che parla a Dio. È
indispensabile, quindi, tenere strettamente unite la teologia con la preghiera
personale e comunitaria, specialmente liturgica. La teologia è scientia fidei e
la preghiera nutre la fede. Nell'unione con Dio, il mistero è, in qualche modo,
assaporato, si fa vicino, e questa prossimità è luce per l'intelligenza. Vorrei
sottolineare anche la connessione della teologia con le altre discipline, consi-
derando che essa viene insegnata nelle Università cattoliche e, in molti casi,
in quelle civili. Il beato John Henry Newman parlava di « circolo del sapere »,
circle of knowledge, per indicare che esiste un'interdipendenza tra le varie
branche del sapere; ma Dio e Lui solo ha rapporto con la totalità del reale;
di conseguenza eliminare Dio significa spezzare il circolo del sapere. In questa
prospettiva le Università cattoliche, con la loro identità ben precisa e la loro
apertura alla « totalità » dell'essere umano, possono svolgere un'opera preziosa
per promuovere l'unità del sapere, orientando studenti ed insegnanti alla
Luce del mondo, la « luce vera che illumina ogni uomo ».4 Sono considerazioni
che valgono anche per le Scuole cattoliche. Occorre, anzitutto, il coraggio di
annunciare il valore « largo » dell'educazione, per formare persone solide, ca-
paci di collaborare con gli altri e di dare senso alla propria vita. Oggi si parla
di educazione interculturale, oggetto di studio anche nella vostra Plenaria. In
questo ambito è richiesta una fedeltà coraggiosa ed innovativa, che sappia
coniugare chiara coscienza della propria identità e apertura all'alterità, per le
esigenze del vivere insieme nelle società multiculturali. Anche a questo fine,
emerge il ruolo educativo dell'insegnamento della Religione cattolica come
disciplina scolastica in dialogo interdisciplinare con le altre. Infatti, esso
contribuisce largamente non solo allo sviluppo integrale dello studente, ma
anche alla conoscenza dell'altro, alla comprensione e al rispetto reciproco. Per
raggiungere tali obiettivi dovrà essere prestata particolare cura alla forma-
zione dei dirigenti e dei formatori, non solo da un punto di vista professionale,
ma anche religioso e spirituale, perché, con la coerenza della propria vita e
con il coinvolgimento personale, la presenza dell'educatore cristiano diventi
espressione di amore e testimonianza della verità.
3 Cfr. Verbum Domini, 31. 4 Gv 1, 9.