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Congregatio de Causis Sanctorum 203
rio Servi Dei, cuius auctoritas et vis iuridica a Congregatione de Causis Sanc-
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Acta Benedicti Pp. XVI 189
che » 1 stanno trasformando l'ambiente culturale, e questo richiede un'atten-
zione specifica ai linguaggi che in esso si sviluppano. Le nuove tecnologie
« hanno la capacità di pesare non solo sulle modalità, ma anche sui contenuti
del pensiero ».2
I nuovi linguaggi che si sviluppano nella comunicazione digitale determi-
nano, tra l'altro, una capacità più intuitiva ed emotiva che analitica, orien-
tano verso una diversa organizzazione logica del pensiero e del rapporto con
la realtà, privilegiano spesso l'immagine e i collegamenti ipertestuali. La
tradizionale distinzione netta tra linguaggio scritto e orale, poi, sembra sfu-
marsi a favore di una comunicazione scritta che prende la forma e l'imme-
diatezza dell'oralità. Le dinamiche proprie delle « reti partecipative », richie-
dono inoltre che la persona sia coinvolta in ciò che comunica. Quando le
persone si scambiano informazioni, stanno già condividendo se stesse e la
loro visione del mondo: diventano « testimoni » di ciò che dà senso alla loro
esistenza. I rischi che si corrono, certo, sono sotto gli occhi di tutti: la perdita
dell'interiorità, la superficialità nel vivere le relazioni, la fuga nell'emotività,
il prevalere dell'opinione più convincente rispetto al desiderio di verità. E
tuttavia essi sono la conseguenza di un'incapacità di vivere con pienezza e in
maniera autentica il senso delle innovazioni. Ecco perché la riflessione sui
linguaggi sviluppati dalle nuove tecnologie è urgente. Il punto di partenza è
la stessa Rivelazione, che ci testimonia come Dio abbia comunicato le sue
meraviglie proprio nel linguaggio e nell'esperienza reale degli uomini, « secon-
do la cultura propria di ogni epoca »,3 fino alla piena manifestazione di sé nel
Figlio Incarnato. La fede sempre penetra, arricchisce, esalta e vivifica la
cultura, e questa, a sua volta, si fa veicolo della fede, a cui offre il linguaggio
per pensarsi ed esprimersi. È necessario quindi farsi attenti ascoltatori dei
linguaggi degli uomini del nostro tempo, per essere attenti all'opera di Dio
nel mondo.
In questo contesto, è importante il lavoro che svolge il Pontificio Consiglio
delle Comunicazioni Sociali nell'approfondire la « cultura digitale », stimolan-
do e sostenendo la riflessione per una maggiore consapevolezza circa le sfide
che attendono la comunità ecclesiale e civile. Non si tratta solamente di
esprimere il messaggio evangelico nel linguaggio di oggi, ma occorre avere
il coraggio di pensare in modo più profondo, come è avvenuto in altre epoche,
1 Inter mirifica, 1. 2 Aetatis novae, 4. 3 Gaudium et spes, 58.